Schneider Electric ha iniziato un progetto su larga scala per incrementare la produttività riducendo i costi nonchè consolidare il vantaggio competitivo dell'azienda e la sua capacità di innovazione, raggiungendo l'obiettivo anche grazie alla fabbricazione additiva.
Schneider Electric è un produttore e fornitore mondiale di energia e soluzioni digitali di automazione nel segno dell'efficienza e della sostenibilità. L'azienda riunisce tecnologie energetiche all'avanguardia, automazione in tempo reale, software e servizi in soluzioni integrate per abitazioni, edifici, infrastrutture e data center.
Facendo proprie le linee guida del modello Industria 4.0, Schneider Electric ha iniziato un processo di implementazione su larga scala: il progetto
‘Smart Factory’. La strategia messa a punto mira a incrementare la produttività riducendo i costi, come pure a consolidare il vantaggio competitivo dell'azienda e la sua capacità di innovazione. Fin dall'inizio del programma, la fabbricazione additiva ha svolto un ruolo chiave per il conseguimento di questo obiettivo.
In tal senso, lo stabilimento di Schneider Electric a Puente la Reina, in Navarra (Spagna), è paradigmatico. Con un organico di circa 250 dipendenti, questa divisione di Schneider Electric España SA si è specializzata
nella produzione e nell'assemblaggio di dispositivi e apparecchiature elettriche, compresi interruttori, prese di corrente e altri prodotti correlati delle gamme New Unica,Odace e Ovalis.
Con una proposta di valore incentrata sul miglioramento dell'efficienza, questo stabilimento è sempre stato all'avanguardia dell'innovazione all'interno del gruppo ed è stato uno dei primi a integrare l'automazione nella propria infrastruttura produttiva. Aderendo pienamente e fin dall'inizio al progetto Smart Factory, il team di Puente la Reina ha fatto ricorso alla
fabbricazione additiva di livello industriale per accelerare la transizione verso l'Industria 4.0.
"I benefici intrinseci della fabbricazione additiva per una produzione di piccoli lotti economicamente vantaggiosa ne hanno fatto la soluzione ideale per le nostre esigenze di attrezzaggio. Si trattava di un ambito, per lo più esternalizzato, in cui abbiamo intravisto enormi opportunità di ottimizzare l'efficienza", ha spiegato Manuel Otamendi,Responsabile Industrializzazione e Manutenzione - Global Supply Chain presso lo stabilimento di Schneider Electric a Puente la Reina.
Dopo aver testato diverse
tecnologie di stampa 3D, la decisione è ricaduta sulla
tecnologia FDM™ di Stratasys. "Abbiamo constatato che rappresenta il metodo di produzione più affidabile e ripetibile per stampare in 3D un'ampia gamma di attrezzaggi per la linea di produzione".
Di conseguenza, Schneider Electric si è rivolta al partner locale di
Stratasys, per l'acquisto di una Stratasys
F170™, una
stampante 3D con tecnologia FDM di livello industriale con un eccellente rapporto qualità prezzo. L'ampia gamma di
termoplastiche tecniche disponibili è ideale sia per applicazioni di design che di produzione. La stampante 3D è stata avviata immediatamente ed è diventata un punto cardine dello stabilimento produttivo.
Otamendi ha spiegato: "Abbiamo acquistato la F170 per produrre un numero limitato di attrezzaggi, ma una volta avviata, ci siamo resi conto di quanto fosse avanzata e della possibilità di estenderne l'uso a una gamma molto più ampia di applicazioni di attrezzaggi su tutta la linea di produzione. Ora stiamo sviluppando più di un centinaio di nuovi progetti l'anno".
Schneider Electric si affida alla F170 per una serie di
applicazioni di produzione, tra cui attrezzaggi per le linee di montaggio, maschere, fissaggi, pinze robotizzate e altri strumenti di fine braccio, che prima venivano esternalizzati e prodotti ricorrendo a costosi processi di stampaggio a iniezione o CNC.
L'azienda utilizza i
materiali PLA, ABS e ASA di Stratasys per sostituire una vasta gamma di utensili che prima erano in alluminio, come ad esempio le pinze per bracci robotici. Sfruttando la
stampante 3D F170, il team ha scoperto un metodo non solo per migliorare le prestazioni dei robot, ma anche per garantire un notevole risparmio sui costi.