BLOG / 22 giugno 2022

Technimold e Stratasys, una storia di stampa 3D lunga trent'anni

Ci sono ricordi che ormai appartengono alla storia e uno di questi lo racconta Alessio Caldano parlando del 2004 quando, appena assunto in Technimold, iniziava le prime esperienze nel mondo della stampa 3D e additive manufacturing, in particolare con Stratasys.

Alessio ricorda il passato per festeggiare il presente: nel 2022 infatti Technimold compie 35 anni di attività di cui 30 dedicati alla rivendita dei sistemi additive manufacturing Stratasys in Italia.

Nel 2004, quando ho iniziato la mia avventura in Technimold la cosa più difficile era spiegare ai miei conoscenti e alla mia famiglia di cosa mi occupassi. Mi sentivo come Chandler Bing in Friends: nessuno sapeva descrivere il mio lavoro fino a che un amico trovò la dicitura perfetta “tu vendi la magic box”.

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E di questo si trattava: dal nulla veniva creato un oggetto. Sembrava una magia. Una magia che era nata già quindici anni prima e che i fondatori di Technimold avevano portato in Europa, con coraggio, sacrifici e lungimiranza”.

Oggi Caldano è direttore commerciale per l’additive manufacturing in SolidWorld Group, pool di aziende che altro non è che una vera e propria filiera tecnologica completa, unica realtà del genere in Italia. Technimold è entrata nel gruppo attraverso la sua acquisizione da parte di Energy Group nel 2018 e oggi, insieme anche con Cad Manager, queste aziende sono una grande famiglia e il cuore pulsante della divisione Additive Manufacturing di SolidWorld Group.

Il primo passo verso il futuro 

Circa trentacinque anni fa Lanfranco Galter decise insieme a Enzo Dagnino e Franco Resecco di fondare una società che si occupasse, tra le molte cose, di reverse engineering e di progettazione. Technimold nasce in quel momento, nel 1986 a Genova.

Nel giro di poco tempo l’ing. Galter entrò in contatto con Stratasys, una società del Minnesota il cui fondatore, Scott Crump, aveva già depositato il brevetto per la tecnologia di Modellazione a Deposizione Fusa (FDM) che ancora oggi è presente nelle stampanti 3D prodotte e distribuite in tutto il mondo da questa società. 
Galter pensò che fosse arrivato il momento per introdurre le stampanti 3D nel tessuto industriale italiano. Era il 1992 e la società italiana inizia a rivendere le stampanti 3D Stratasys.

“Siamo partiti dalla possibilità di testare “form, fit and function” – racconta ancora Alessio Caldano - e siamo arrivati alla produzione additiva. Dal 1992, anno in cui Technimold ha importato in Europa la prima stampante Stratasys, abbiamo partecipato attivamente a questo cambiamento con materiali sempre più performanti, sistemi affidabili e know how condiviso”.
 

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Technimold installa la prima stampante 3D Stratasys in Europa, 1992. 

E prosegue. “Ancora oggi continuiamo a dire che l’additive manufacturing non è la panacea di tutti i mali ma che in un giusto mix con le tecnologie tradizionali permette alle aziende di ottimizzare la ricerca, lo sviluppo e la produzione”.

Una vera e propria rivoluzione tecnologica che parte dalla Liguria 

Technimold, da 30 anni distribuisce da Genova, su tutto il territorio italiano sistemi di stampa 3D per l’additive manufacturing industriale Stratasys. 
Il fatto di essere operativi in tutta Italia da una regione dove tipicamente le industrie sono un piccolo numero rispetto a piccole medie imprese non ha fermato Technimold. Anzi. 
Con gli anni l’orgoglio di essere ancora a Genova è forte anche se gli eventi hanno sempre portato le persone a incontrarsi e a formarsi anche lontano. 
Ricordo le mie prime riunioni con Stratasys in Florida, a Las Vegas: un’energia e un senso di appartenenza incredibile. – dice Caldano - Persone da tutto il mondo impegnate in una vera e propria rivoluzione tecnologica”.

Ed è proprio grazie a tutte queste persone così appassionate, i km su e giù per l’Italia e all’estero, le fiere, le riunioni, gli incontri a parlare di questa rivoluzione, che la magic box della quale parlava Caldano all’inizio dell’articolo è oggi una realtà in migliaia di aziende italiane.

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Offrire soluzioni 

E se oggi, moltissime di queste “magic box” nelle aziende sono a marchio Stratasys è grazie alla loro qualità, e alla perseveranza di chi, per anni, ha parlato ove possibile del valore aggiunto che apporta un sistema per l’additive manufacturing di quel calibro e ha creduto che proporre soluzioni ideali per ottimizzare il lavoro in azienda fosse un obiettivo realizzabile. 
Per tanto tempo molte persone hanno pensato, e ancora oggi ne sono convinte, che la stampa 3D sia il futuro. 
In Technimold è chiaro a tutti da tempo che quel futuro sia iniziato molti anni fa.  
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Technimold è stata una delle prime aziende in Italia ad introdurre la stampa 3D professionale, a mostrarla in esposizione alle fiere nei primi anni Novanta, a bussare alle porte delle aziende per dimostrare che le soluzioni Stratasys mantenevano davvero i risultati promessi. Un esempio? La conosciutissima “bottle”, che molti di voi ricordano essere costruito in ABS avorio, filettato e per anni lasciato nelle mani o sulle scrivanie di chi era interessato a conoscere meglio Stratasys.

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E, con la proposta alle imprese (insolita e quasi sfacciata, se pensiamo a quanti anni fa) di sperimentare a tecnologie nuove che dimezzavano letteralmente i tempi di realizzazione dei progetti, proprio 30 anni fa Technimold ha iniziato a introdurre la stampa 3D in Italia, attraverso soluzioni che rivoluzionarono anche le scelte dei materiali per creare prototipi

In azienda da anni  

Se Technimold è longeva, altrettanto si può dire di molte persone che ci lavorano dentro. 

Sono quindici anni che lavoro in Technimold – racconta Adriano Biancato, responsabile per l’assistenza tecnica per la divisione Additive manufacturing di Solidworld Group -. Ho visto un’evoluzione in termini di ampliamento di tecnologie e materiali Stratasys che è stata enorme e costante nel tempo. Sono arrivato molto giovane, oggi sono uno dei più “longevi” e, nonostante i tanti anni passati, diversi nostri clienti con i quali parlo sono ancora gli stessi di quando ho iniziato a lavorare qui. Molti hanno iniziato con una sola stampante 3D e poi, soddisfatti, hanno ampliato il parco macchine aggiungendone altre col tempo”. 

"Il fatto che alcuni clienti siano storici è un tema molto sentito in Technimold - come afferma anche Valentina Tacchella, Post sales e in azienda dal 2007 - “Il mio lavoro è a strettissimo contatto con i clienti e con alcuni di loro il rapporto è ormai, direi, decennale. La possibilità di avere a che fare sempre o quasi con le stesse persone garantisce una continuità del lavoro e una consapevolezza del sistema di stampa 3D presente in azienda è un valore aggiunto molto importante e per noi è una prova tangibile della fiducia che i clienti ripongono nei prodotti Stratasys e in noi”. 

La fotografia di oggi 

La stampa 3D ha una lunga storia all’interno del panorama industriale italiano e una evoluzione continua. Da decenni avere un sistema di additive manufacturing in azienda è un fatto consolidato. Infatti, esistono interi dipartimenti dedicati alla prototipazione rapida.
Col tempo le persone si sono formate in maniera puntuale e specifica creando anche nuovi ruoli professionali focalizzati altamente sull’utilizzo di questi macchinari. 
Non solo, sono nati dei corsi all’università, sono nati flussi di pensiero, persone appassionate: essere specializzati nell’additive manufacturing è una realtà che di nicchia ormai ha davvero poco. 

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Il risultato oggi è davanti agli occhi di tutti. 
Tecnologie avanzatissime per l’additive manufacturing, stampa 3D con utilizzo dei più svariati materiali, risultati sorprendenti e che, oltre ogni aspettativa, animano tutti i settori del mercato mondiale, incluso quello preziosissimo del medicale. Technimold ancora oggi è un punto di riferimento per la stampa 3D in Italia, una parte di Solidworld Group e per le aziende è una realtà fatta di persone che sono partite da una magic box che nessuno avrebbe mai immaginato in futuro così importante per le aziende. 
 
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